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Consenso Informato Violato: Quando la Mancanza di Informazioni Diventa Malasanità

  • Immagine del redattore: Punto Legale Malasanità
    Punto Legale Malasanità
  • 2 set
  • Tempo di lettura: 4 min
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Il rapporto tra medico e paziente si fonda su un patto di fiducia e alleanza. Al centro di questo patto c'è un tuo diritto inviolabile: il diritto di essere informato in modo chiaro, completo e onesto per poter decidere liberamente sulla tua salute. Questo diritto prende il nome di consenso informato.

Ma cosa succede quando questo dialogo manca? Quando le informazioni sono incomplete, frettolose o incomprensibili? La violazione del consenso informato non è una semplice formalità burocratica: è una forma di malasanità che può causare danni gravi e dare diritto a un risarcimento.

In questa guida, il team di Punto Legale Malasanità ti spiegherà cos'è davvero il consenso informato, quali sono i diritti del paziente che protegge e come puoi agire se ritieni che siano stati violati. Il nostro supporto legale specializzato è a tua disposizione in tutta Roma e nella regione Lazio.

 

➡️Più di una Firma: Cos'è Davvero il Consenso Informato e Perché è un Tuo Diritto Fondamentale

 

Il consenso informato non è il modulo che firmi frettolosamente prima di un esame o di un intervento. Quella firma è solo l'atto finale di un processo molto più importante: il dialogo informativo con il medico.

Un consenso è veramente "informato" solo se il medico ti ha messo nelle condizioni di capire pienamente:

●       La diagnosi e la prognosi della tua condizione.

●       La natura, i benefici e gli obiettivi del trattamento proposto.

●       I rischi e le possibili complicanze, anche quelle rare.

●       Le possibili alternative terapeutiche, incluse le loro probabilità di successo e i rischi associati.

●       Le conseguenze di un eventuale rifiuto del trattamento.

Questo principio è al centro della "Carta europea dei diritti del malato" e protegge il tuo diritto all'autodeterminazione, ovvero il diritto di essere l'unico decisore riguardo al tuo corpo e alla tua salute.

 

➡️La Legge 219/2017: La Pietra Miliare del Diritto all'Autodeterminazione

 

In Italia, il consenso informato è disciplinato in modo specifico e organico dalla Legge n. 219 del 22 dicembre 2017. Questa legge fondamentale stabilisce che "nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata".

La legge chiarisce che il tempo della comunicazione tra medico e paziente è tempo di cura. Non è tempo perso, ma una parte essenziale della prestazione sanitaria.

 

Quando il Consenso Informato è Violato? I Casi Concreti

 

La violazione del consenso informato può avvenire in molti modi, non solo con la sua totale assenza. Ecco alcuni esempi concreti:

 

👉🏻Informazioni Mancanti, Incomplete o Incomprensibili

 

Il medico usa un gergo tecnico inaccessibile, minimizza i rischi o omette dettagli importanti, non mettendoti in condizione di fare una scelta consapevole.

 

👉🏻Rischi e Alternative Terapeutiche Omesse

 

Il medico non ti informa di un rischio significativo che poi, sfortunatamente, si verifica. Oppure, non ti presenta un'alternativa terapeutica meno invasiva o più adatta a te, magari perché la sua struttura non la offre. Questo è un punto cruciale, ad esempio, in casi di errore chirurgico dove la scelta dell'intervento era inappropriata.

 

👉🏻Consenso Estorto o Fretoloso

 

Vieni messo sotto pressione per decidere rapidamente, magari pochi istanti prima di entrare in sala operatoria, senza avere il tempo materiale per riflettere o fare domande.

 

Le Due Tipologie di Danno da Consenso Informato Violato

 

Quando il tuo diritto a scegliere viene leso, possono verificarsi due tipi di danno, entrambi risarcibili:

 

1. Danno alla Salute: Quando l'Intervento Causa una Lesione

 

Questo si verifica quando, a seguito di un trattamento per cui non hai dato un valido consenso, subisci un peggioramento delle tue condizioni di salute. Il risarcimento è legato al danno biologico, morale e patrimoniale che ne deriva.

 

2. Danno all'Autodeterminazione: La Lesione del Diritto di Scegliere

 

Questa è una conquista giuridica fondamentale. La Corte di Cassazione ha stabilito che la lesione del diritto di scegliere è un danno autonomo e risarcibile, anche se l'intervento è andato tecnicamente bene. Se puoi dimostrare che, qualora fossi stato correttamente informato, avresti rifiutato l'intervento o avresti scelto un'alternativa diversa, hai diritto a un risarcimento per la sola violazione della tua libertà di scelta.

 

👉🏻Come Dimostrare la Violazione del Consenso Informato

 

La prova della corretta informazione spetta al medico e alla struttura sanitaria. Tuttavia, per il paziente è cruciale raccogliere tutti gli elementi possibili. La cartella clinica è il primo documento da analizzare: il modulo di consenso è stato compilato correttamente? Ci sono annotazioni sul colloquio informativo?

Spesso, la dimostrazione passa attraverso una valutazione medico-legale che stabilisce se le informazioni fornite erano adeguate rispetto agli standard richiesti e al caso specifico. È un'analisi complessa, per cui l'assistenza di un avvocato per consenso informato a Roma o nella tua provincia è essenziale. Ricorda che anche questo diritto è soggetto a termini di prescrizione, come spieghiamo nella nostra guida sulla prescrizione per malasanità.


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Domande Frequenti (FAQ) sul Consenso Informato


Ho firmato un modulo, significa che ho perso ogni diritto?

No. La firma di un modulo standard non è sufficiente a provare che tu sia stato informato correttamente. Se il dialogo informativo è stato carente o assente, la firma su un modulo generico ha scarso valore e il consenso può essere considerato invalido.

E se ero in una situazione di emergenza?

In situazioni di emergenza, quando il paziente non è in grado di esprimere il consenso e c'è un pericolo di vita o di un danno grave, il medico può e deve intervenire in base allo "stato di necessità". Questa è l'unica eccezione al principio del consenso.

Il consenso deve essere sempre scritto?

La Legge 219/2017 prevede che il consenso sia raccolto in forma scritta o tramite videoregistrazione. In casi eccezionali e documentati, può essere espresso in altro modo, ma la forma scritta è la regola per garantire la tracciabilità.


Il Tuo Diritto di Scegliere è Stato Violato? Chiedi una Valutazione

 

Il diritto all'informazione e alla scelta consapevole è il fondamento di una sanità giusta e rispettosa. Se senti che questo diritto ti è stato negato, non ignorare questa sensazione.

Contatta il nostro team di Punto Legale Malasanità per un'analisi confidenziale e gratuita del tuo caso. Valuteremo insieme a te la documentazione e ti aiuteremo a capire se esistono i presupposti per ottenere giustizia.


Disclaimer Legale: Il presente articolo ha carattere puramente informativo e non costituisce parere legale. Per una valutazione specifica del tuo caso, è necessario un consulto con un professionista qualificato.


 
 
 

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