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INFEZIONI

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Infezione del sito chirurgico (SSI)

infezione SIRS

Un’infezione del sito chirurgico (SSI= Surgical Site Infection) è un’infezione che si verifica dopo un intervento chirurgico nella parte del corpo che è stata sottoposta a chirurgia. Talvolta possono essere infezioni superficiali, limitate all’epidermide. Altre SSI sono più gravi e possono interessare tessuti sottocutanei, organi o materiale impiantato.

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che le SSI minacciano le vite di milioni di pazienti ogni anno e contribuiscono alla diffusione dell'antibiotico-resistenza.      

Le SSI appartengono ai tipi di infezione "correlati alla procedura medica" o "correlati ai dispositivi medici". Possono essere causate dalla trasmissione di microrganismi patogeni nello stesso ambiente, tra paziente e paziente e tra pazienti e personale medico.


Il sito chirurgico può infettarsi:

 

1) Durante l’intervento chirurgico (infezioni intra-operatorie)

2) Dopo l’intervento (infezioni post-operatorie)

Fonte: Sito ufficiale ISSalute

Tale errore che determina il diritto al risarcimento del danno, consiste nella mancata diagnosi da parte del personale medico delle infezioni.


Ci sono dieci anni di tempo per richiedere il risarcimento del danno subito da Errore Medico o Malasanità, in merito al SSI.

Se ritieni di essere stato vittima di un errore medico, ti invitiamo a contattarci.

Sepsi

Sepsi

La sepsi è una rara complicazione di un'infezione, le cui conseguenze possono essere molto gravi e potenzialmente mortali. Consiste in una risposta infiammatoria eccessiva dell’organismo a un'infezione generalizzata che danneggia tessuti e organi compromettendone il funzionamento. Senza una cura immediata può provocare la morte.

Ogni anno si registrano in Europa 700.000 casi di sepsi, di cui almeno 1 su 5 con esito mortale.

La sepsi può colpire chiunque abbia contratto un'infezione, tuttavia, è più frequente in neonati, bambini, anziani e persone con malattie persistenti nel tempo (croniche) o altre condizioni mediche che indeboliscono il sistema immunitario.

Le persone ricoverate in ospedale, se hanno appena subito un intervento chirurgico o sono state sottoposte all'impianto di un dispositivo medico, come il catetere urinario o il catetere venoso, sono più esposte al rischio di sepsi. Più è lunga la degenza, maggiore è il rischio di svilupparla.

I primi disturbi (sintomi) causati dalla sepsi sono febbre elevata o abbassamento della temperatura corporea, brividi, aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria. Se non si interviene subito, la situazione può peggiorare rapidamente e ai disturbi (sintomi) iniziali se ne possono aggiungere altri, più gravi, fino ad arrivare allo shock settico, con crollo della pressione sanguigna.

La sepsi è provocata da un'infezione, presente in qualsiasi parte del corpo. Le infezioni di origine batterica sono la causa più frequente di sepsi. In rari casi sono implicate infezioni causate da virus o funghi.

Le infezioni più comunemente associate con la sepsi sono:

1) polmoniti

2) infezioni intra-addominali

3) infezioni chirurgiche

4) meningiti

5) encefaliti

6) infezioni renali

7) osteomieliti

8) endocarditi

 

Nel caso delle sepsi di origine batterica o fungina, il primo passo verso il loro sviluppo è il passaggio nel sangue dei batteri/funghi che hanno causato l'infezione localizzata. Quando ciò avviene, l'infezione si diffonde a tutto l'organismo ed è detta generalizzata o sistemica. Il secondo passo è la comparsa di un'esagerata risposta infiammatoria estesa a tutto l'organismo che causa danni a organi e tessuti.

L'accertamento (diagnosi) della sepsi si basa sull'osservazione dei disturbi (sintomi), sui risultati di analisi del sangue eseguite per evidenziare l'eventuale presenza di batteri/funghi o altri germi, su altri esami di laboratorio in grado di valutare il danno ai diversi organi e al loro funzionamento (disfunzione d'organo).

Se la fonte dell'infezione non è evidente, le analisi di laboratorio possono essere integrate da esami cosiddetti di diagnostica per immagini per individuare il focolaio infettivo e procedere con le cure più appropriate.

La terapia della sepsi include la somministrazione di antibiotici, di liquidi per via endovenosa, di ossigeno se necessario, di corticosteroidi e di ulteriori trattamenti a seconda della gravità del danno agli organi.

Nei casi gravi, e soprattutto se si verifica lo shock settico, è necessario l'immediato ricovero in ospedale, in un'unità di terapia intensiva. A causa del malfunzionamento degli organi vitali la sepsi può essere mortale. Tuttavia, se viene identificata e curata rapidamente, il recupero del malato può essere totale e privo di conseguenze a lungo termine.

Tale errore che determina il diritto al risarcimento del danno, consiste nella mancata diagnosi da parte del personale medico delle infezioni.

 

Fonte: Sito ufficiale ISSalute


Ci sono dieci anni di tempo per richiedere il risarcimento del danno subito da Errore Medico.

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infezioni nosocomiali ospedaliere

Infezioni nosocomiali o ospedaliere

Le infezioni ospedaliere costituiscono una delle complicazioni più frequenti e gravi dell'assistenza sanitaria. Si definiscono così quelle infezioni che insorgono durante il ricovero di una persona in ospedale e che non erano presenti o in incubazione al momento dell'ingresso in ospedale. In alcuni casi, le infezioni ospedaliere si possono manifestare anche dopo la dimissione dall'ospedale.

Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria (Ica) possono essere causate da molteplici fattori quali:

1)interventi chirurgici, specie se ad alta complessità;

2)uso prolungato di dispositivi medici invasivi;

3)indebolimento del sistema di difesa dell'organismo (immunosoppressione) e presenza di gravi malattie di base;

1)eccessivo utilizzo di antibiotici;

2)scarsa applicazione di misure di igiene ambientale;

3)scarsa prevenzione e controllo delle infezioni;

 

Le Ica includono infezioni trasmesse dall'esterno (esogene), da persona a persona o tramite gli operatori e/o l'ambiente, e infezioni causate da batteri presenti all'interno del corpo (endogene)

Fonte: Sito ufficiale ISSalute

 

Ci sono dieci anni di tempo per richiedere il risarcimento del danno subito da Infezioni nosocomiali o ospedaliere.

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infezini post intervento

Infezioni Post Intervento

Un’infezione del sito chirurgico (SSI = Surgical Site Infection) è un’infezione che si verifica dopo un intervento chirurgico nella parte del corpo che è stata sottoposta a chirurgia. Talvolta possono essere infezioni superficiali, limitate all’epidermide. Altre SSI sono più gravi e possono interessare tessuti sottocutanei, organi o materiale impiantato.

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che le SSI minacciano le vite di milioni di pazienti ogni anno e contribuiscono alla diffusione dell'antibiotico-resistenza.      

Le SSI appartengono ai tipi di infezione "correlati alla procedura medica" o "correlati ai dispositivi medici". Possono essere causate dalla trasmissione di microrganismi patogeni nello stesso ambiente, tra paziente e paziente e tra pazienti e personale medico.


Il sito chirurgico può infettarsi:

 

1) Durante l’intervento chirurgico (infezioni intra-operatorie)

2) Dopo l’intervento (infezioni post-operatorie)

Fonte: Sito ufficiale ISSalute

Tale errore che determina il diritto al risarcimento del danno, consiste nella mancata diagnosi da parte del personale medico delle infezioni.


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